Reading Time: 4 minutes

Definizione di tracciabilità

La tracciabilità è una modalità concreta, fruibile dal consumatore, in grado di evidenziare la provenienza, la storia e il percorso di un manufatto, dalla sua origine alla fine del ciclo produttivo.

In ambito tessile, la tracciabilità consente di accertare la provenienza delle materie prime utilizzate e l’adeguatezza del processo di produzione e delle condizioni di lavoro del personale coinvolto nella filiera produttiva. La tracciabilità, laddove applicata, consente questi accertamenti mediante modalità varie, più o meno oggettive e/o attendibili, oggi ancora in corso di perfezionamento.  

La tracciabilità è un aspetto fondamentale nella produzione di tessuti sostenibili perché la filiera produttiva è spesso molto estesa e coinvolge una moltitudine di aziende produttive anche in paesi molto lontani. E’ quindi molto importante poter conoscere il processo di produzione dall’inizio alla fine.
La tracciabilità tende a garantire che i tessuti siano prodotti in modo sostenibile, rispettando gli standard ambientali e sociali, e che essi siano privi di sostanze nocive per la salute umana, degli animali e dell’ambiente.

La tracciabilità inizia con la scelta delle materie prime, che devono essere sostenibili e possibilmente provenire da fonti dotate di certificazioni adeguate.

 

Il cotone Bio

Oggi è di moda il cotone BIO e per produrlo è necessario utilizzare cotone coltivato senza l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici. Queste sostanze non sono mai presenti sui manufatti finiti, ma è importante sapere che la coltivazione di quel tipo di cotone non ha causato inquinamento del suolo con pesticidi e fertilizzanti chimici. Per questo la certificazione esibita con la tracciabilità consente di verificare provenienza del cotone biologico e rispetto degli standard di coltivazione biologica.

La tracciabilità consente poi di monitorare il processo di produzione comprendente la filatura, la tintura e la finitura del tessuto. Ciò significa che è possibile controllare la quantità di acqua e energia utilizzata, il tipo di coloranti e sostanze chimiche impiegate, il trattamento di reflui acquosi e dei rifiuti prodotti.

 

I coloranti nocivi

La maggior parte dei capi di abbigliamento è tinta in paesi in cui non esistono restrizioni all’uso di coloranti e finissaggi nocivi, diversamente dall’Europa dove vige il Regolamento REACH e nessuna azienda può impiegare o vendere sostanze nocive per tessuti. La tracciabilità consente di disporre di evidenze certificative in merito all’innocuità delle sostanze chimiche impiegate. In questo modo, è possibile acquistare capi non nocivi per la salute e la cui produzione ha comportato ridotto impatto ambientale. Inoltre, che i lavoratori che concorrono alla realizzazione del tessuto o del capo di abbigliamento siano stati trattati in modo equo, lavorando nel rispetto di norme minime di sicurezza.

La tracciabilità rende i tessuti sostenibili e questo interessa i consumatori, che sempre più spesso desiderano conoscere la provenienza dei prodotti che acquistano e le condizioni in cui sono stati prodotti.
Buoni metodi di tracciabilità, cui stanno ricorrendo i brand più attenti e qualificati, consentono di fornire informazioni trasparenti ai consumatori: questi ultimi, contribuendo a richiedere la tracciabilità, promuovono la sostenibilità e di conseguenza la responsabilità sociale delle imprese produttive.

 

Il riciclo

Infine, la tracciabilità è elemento fondamentale per il riciclo efficiente di capi di abbigliamento. Essa consente di identificare i materiali utilizzati, la loro composizione e soprattutto la loro innoquità per l’uomo e per l’ambiente, facilitando così il processo di separazione e riciclaggio dei soli capi e tessuti compatibili con la salute e gli standard europei di produzione.
I tessuti sostenibili, come il cotone biologico o il poliestere riciclato, sono preferibili perché sono facilmente riciclabili e non contengono sostanze nocive per l’ambiente. La tracciabilità consente di identificare la provenienza di tutti i materiali utilizzati e di verificare la loro compatibilità con il processo di riciclaggio e con il materiale che ne deriva.
La tracciabilità consente anche di identificare i componenti del capo d’abbigliamento, come le zip, i bottoni, le etichette, facilitando il processo di separazione dei materiali durante il riciclaggio. Ciò significa che i materiali possono essere recuperati e riciclati in modo efficiente, riducendo così l’impatto ambientale conseguente la produzione di nuovi materiali.

 

Conclusioni

Dunque la tracciabilità è elemento fondamentale sia nella produzione di tessuti sostenibili, sia per la salute del consumatore, sia per il riciclo efficiente di capi di abbigliamento dismessi, poiché consente di garantire la sostenibilità ambientale e sociale dei prodotti, di ridurre l’impatto ambientale della produzione, di fornire informazioni trasparenti ai consumatori ed infine di identificare i materiali utilizzati e separarli in modo efficiente per un corretto processo di riciclo.
I brand e le imprese che promuovono e investono nella tracciabilità dei loro tessuti e capi di abbigliamento dimostrano di essere impegnate nella sostenibilità, nella responsabilità sociale e nella creazione di condizioni idonee al riciclo dei prodotti tessili, creando così valore per sé stesse, per la società e per l’ambiente in senso lato. 

 

Se il post ti è piaciuto, o hai domande, lascia un commento. Grazie per la lettura!

 

Print Friendly, PDF & Email

2 thoughts on “Che cos’è la tracciabilità?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Social Media Integration by Acurax Wordpress Developers