Antimacchia e idrorepellenti 1. Idee

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Tessuti antigoccia, antimacchia, idrorepellenti, emorepellenti

In questo articolo si parla di trattamenti idrorepellenti, oleorepellenti, antimacchia, emorepellenti e protettivi contro agenti chimici eseguibili su tessuti, etichette, ricami, rafie, patch, nastri, tomaie: in pratica su qualunque materiale tessile affinché in genere non si bagni, non si macchi, non si sporchi o diventi protettivo.

Aspetti più tecnici, come trattamenti, durate e caratteristiche fisiche, sono trattati nella parte 2 che trovi qui.  
E i metodi di prova? Misurare qualità e durata dei trattamenti sono argomenti della parte 3 che trovi qui!

(Rev. 05 del 31/08/2021 – Prima pubblicazione: 27/09/18) 

 

Idee per nuovi prodotti tessili idro-oleorepellenti, anche eco-sostenibili

Impermeabilizzare stabilmente un tessuto per tuta da sci è ancora oggi una buona idea puntando sulla durata ai lavaggi, anche a secco. I negozi offrono tute da sci di brand famosi che, dopo un lavaggio a secco, cessano di essere impermeabili.

Puoi anche affrontare il tema della sostenibilità ricorrendo a trattamenti speciali fluoro-free, esenti da fluoro e da suoi composti. Da tempo studiamo questi trattamenti, uno dei quali si chiama I-TEX e lo puoi approfondire cliccando qui.

Altra idea riguarda calzature sportive aventi parti in tessuto. Calzature, o parti di esse, che restano sempre pulite e in ordine perchè non si bagnano, nè si sporcano, sono sicuramente apprezzate nell’alta moda, ma anche da chi fa running su strade fangose, o da chi gioca a calcetto!

Inserti tessili di prodotti complessi, o interi braccialetti di fibre naturali, sono prodotti chepossono essre trattati affinchè siano sempre puliti, senza assorbire sporco e sudore. Una clientela attenta apprezzerà sicuramente.

I colletti delle polo da uomo tendono a generare una riga trasversale un pò abrasa e sbiadita per lo sfregamento sulla pelle ruvida degli uomini. Un trattamento oleofobo respingere unto e sudore, riduce l’attrito e conserva il capo in ordine e pulito più a lungo.

Altre idee sono prodotti tessili per animali domestici, ricami e loghi ricamati antimacchia, patch da applicare a divise e capi di abbigliamento, tovaglie che devono restare pulite più a lungo…

Se andiamo più a fondo nei requisiti tecnici, possiamo fare trattamenti perché un tessuto respinga la benzina, il gasolio, gli alcol o sia protettivo verso soluzioni di soda caustica e acido cloridrico.

Il giusto trattamento rende speciale il tuo prodotto e lo diversifica da tutti gli altri della concorrenza! 

 

La terminologia

Gli effetti cui ho accennato hanno termini e significati tecnici precisi.

Per ogni articolo si possono fare diversi trattamenti. Ciascuno impartisce al tuo prodotto caratteristiche e requisiti differenti. Bisogna procedere per gradi e arrivare a definire quale trattamento serva esattamente nel tuo caso.

Non esiste un trattamento unico per tutto. Occorre quindi fare delle scelte e ti suggerirei di partire identificando almeno il nome del trattamento che ti serve. Bisogna familiarizzare un po’ con la terminologia e comprendere alcune differenze.

Pronti?

Ecco i termini che si impiegano. Antigoccia- Impermeabile – Idrorepellente – Idrofobo – Oleorepellente – Antimacchia – Antisporco – Soil release – Emorepellente

Difficile capire le differenze? Assolutamente no! Dopo la farfalla alle prese con la goccia d’acqua, ti spiego tutto.

   

 

 

 

 

 

Antigoccia

Come dice la parola stessa, questo trattamento fa sì che una goccia d’acqua depositata sul substrato non venga assorbita: resta infatti in superficie. Se inclino il tessuto, la goccia corre via. Attenzione: ho detto acqua! Se deposito una goccia d’olio, il tessuto la assorbe. E si macchia.

Impermeabile

Questo trattamento assomiglia al precedente, ma – potremmo dire – è più “forte”: impedisce infatti all’acqua di penetrare nel tessuto e attraversarlo. In questo caso l’acqua “cade” dall’alto come quando piove e il trattamento non deve farla passerà attraverso il tessuto. E’ facile, basta pensare al proprio impermeabile o all’ombrello. Un trattamento antigoccia non basterebbe per ripararsi dalla pioggia (la quale, come noto, cade e …non si “deposita” gentilmente come una goccia!).

Idrorepellente

Questo termine è un po’ generico…  Wikipedia dice che è idrorepellente “un materiale che dopo essere stato completamente immerso in acqua, per un determinato periodo, una volta estratto dall’acqua e fatto asciugare naturalmente, non presenta alterazioni di dimensione e di forma, mantiene inalterate le sue caratteristiche chimiche e fisiche iniziali”. Può essere interessante per costumi da bagno! Qualche brand già lo richiede perché, con un trattamento idrorepellente, il costume si asciuga più in fretta (ma intendiamoci! Stando nell’acqua per un po’, non è che il costume non si bagni…).

Idrofobo

Anche questo è un termine un po’ generico e non indica un trattamento specifico. Wikipedia dice che idrofobo è: “la proprietà di materiali di non assorbire e non trattenere acqua al loro interno o sulla loro superficie“. Sono idrofobi sia i trattamenti antigoccia che gli impermeabili e idrorepellenti. Devo riportare anche un altro termine, che è: superidrofobo. Questo invece è molto preciso. Indica una particolarissima condizione di alta idrorepellenza, simile a quella che la natura ci regala sulle foglie di loto (foto). La natura ha fatto queste foglie così ben idrofobe da renderle “autopulenti”. Caratteristica molto interessante questa, che si può cercare di conferire a certi tessuti con opportuni trattamenti.

Oleorepellente

Con questo trattamento il tessuto non assorbe gocce di sostanze oleose e, quindi, non si macchia. La cosa è molto interessante perché un tessuto che respinge gli oli ha anche buona capacità antimacchia e, potremmo dire, antisporco.

La Apple, a partire dal vetusto iPhone 3GS, se non erro utilizza vetri touch screen con trattamento oleorepellente: le dita non sporcano lo schermo (o lo sporcano molto meno…).

Antimacchia

Eccoci a un requisito molto interessante! Un tessuto è “antimacchia” (stain repellent) se possiede due proprietà insieme: idrorepellenza e oleorepellenza. Devono sussistere entrambe queste proprietà perché solo così il tessuto non si sporca, né con sostanze acquose (bibite, caffè, vino, sorbetti, acqua di pozzanghere, ecc.), né con sostanze oleose (gelati, insalata, sughi, maionese, olio, panna, latte, ecc.).

Antisporco

Oltre a macchie acquose e oleose abbiamo pure macchie, molto insidiose, derivanti da sostanze polverulente. Sporcano i tessuti il terriccio comune, la terra dei campi di calcetto e di strada, la sabbia finissima, il fango secco, il nerofumo, il polverino di carbone, le polveri sottili (il famoso PM10).
In certi ambienti di lavoro c’è la farina, o la povere di gesso e di cemento ed altre polveri generiche.
Queste micropolveri, oltre a “sporcare” i nostri polmoni, imbrattano i tessuti di pantaloni, camici e calzature. Sono finissime e, in quanto solide, si infiltrano nelle porosità del tessuto e delle fibre tessili. Una volta lì dentro, le microparticelle restano intrappolate e non escono facilmente, nemmeno spazzolando o lavando.
Questa è la ragione per cui le “macchie di terra” sono così difficili da eliminare dai tessuti.

Ebbene, esistono trattamenti speciali combinati che possono prevenire, o limitare, anche questo genere di sporcamento.

Soil release

Questo termine è un po’ difficile perché indica la capacità di conferire un rilascio facilitato dello sporco. Un prodotto tessile con trattamento soil release si sporcherà, ma potrà essere ripulito molto più facilmente, con un lavaggio meno a fondo rispetto a quello necessario per un tessuto non trattato.
Ecco un paio di esempi.

 

Soil release sui jeans

In ginocchio nell’erba con i jeans. La zona corrispondente alle ginocchia si sporcherà di verde. Pantalone non trattato soil release: lavo, il verde dell’erba non va via, sfrego, la zona ginocchio tende a ripulirsi, ma anche il blu dei denim scolorisce e resta una macchia chiara. Pantalone trattato soil release: lavo, il verde dell’erba si pulisce senza necessità di sfregamento, il blu dei denim non scolorisce, nessuna macchia a rovinare il capo. Ecco un caso di trattamento per “rilascio facilitato dello sporco”.

 

 

 

Soil release sui tovaglioli

Tovaglioli a lungo più nuovi e puliti: come fare? Trattarli antimacchia non è una buona idea perché non riusciremmo più a pulir la bocca!
Per funzionare, un tovagliolo deve assorbire.
Bene invece un trattamento soil release. Il tovagliolo assorbe il sugo di pomodoro, si macchia, ma quando lo si lava sarà facile pulirlo senza azioni troppo energiche. 

 

 

Emorepellente

Qui si entra nei particolari… per esempio nei trattamenti destinati alle divise di personale di soccorso.

I trattamenti emorepellenti sono di diverso tipo e consentono ai prodotti tessili di non assorbire sangue. I trattamenti più sofisticati generano “effetto barriera” e la pressione del sangue sul tessuto (p.e. inginocchiandosi in una pozza di sangue) non genera assorbimento. Si scongiura così che il sangue del paziente possa andare a contatto con l’epidermide dell’operatore.

 

 

Antiacido e contro agenti chimici

Questi trattamenti possono rendere un substrato tessile resistente agli acidi e agli alcali in determinate concentrazioni, alla benzina e al gasolio, agli alcol (come isopropilico e etilico, metilico, ecc.). Per esempio, se determinati tessuti devono essere protettivi nei confronti di uno o di alcune di queste sostanze, è possibile studiare ed eseguire trattamenti specifici che siano in grado di conferire un determinato grado di protezione e di durata. Sono un esempio speciale, ma tipico, i tessuti tecnici in fibre aramidiche per realizzare divise antisommossa.

 

 

Concludendo…   

Ora che conosci le terminologie, forse ti è venuta qualche idea!

Sicuramente conosci bene i tuoi prodotti e potresti aggiungere un trattamento per renderli diversi dalla concorrenza o semplicemente più interessante o idonei per i tuoi clienti.
Se è così,
sei pronto per affrontare alcuni dettagli tecnici riguardanti la durata dei trattamenti e definirne alcuni aspetti. Troverai questi argomenti in altro post che puoi leggere qui.

E, per finire, pensa anche ai metodi di prova!
Per diverse ragioni è importante misurare qualità e durata del trattamento sul tuo prodotto tessile: per offrire garanzie ai tuoi clienti, per soddisfare un capitolato o, semplicemente, per tua tranquillità!
C’è un articolo anche per questo e lo puoi trovare qui!

Buona lettura e buon lavoro! 

 

E per studiare od effettuare un trattamento? Chiama un nostro tecnico di laboratorio allo 0331 633298 

 

                                 

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